Vittorio Emanuele II – 20 lire 1861-1878
Il taglio da 20 lire oro (il marengo di 6,45 grammi a 900 millesimi per 21 millimetri di diametro) è certamente il più importante e diffuso nel periodo di regno di Vittorio Emanuele II, come dimostra il fatto che viene coniato in tutte le date dal 1861 al 1878. Su di esso appaiono, come sulle altre monete d’oro italiane dell’epoca, i simboli primari dell’autorità statale, ossia il ritratto del Re al dritto e lo stemma Savoia coronato al rovescio: così la moneta, in pieno XIX secolo, su conferma veicolo di propaganda del “volto del potere” tra tutta la popolazione.
A produrre i marenghi – il cui nome deriva dai 20 franchi oro della Repubblica Subalpina battuti nel 1801 e 1802, a seguito della battaglia vinta da Napoleone sugli Austriaci, appunto a Marengo, il 14 giugno del 1800 – sono le zecche di Torino e Milano e, dopo la Presa di Porta Pia, anche quella ex pontificia di Roma. Come nell’età antica e nel Medioevo, il vincitore si impadronisce della zecca del vinto, facendola propria e sostituendo le monete dello sconfitto con i propri, vittoriosi simboli in metallo.
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